Il 160° di fondazione della Cri celebrato dal Comitato di Gallarate al castello di Somma Lombardo

In occasione del 160° anniversario della Croce Rossa Italiana (1864) il Comitato di Gallarate ha promosso, nella splendida cornice del castello Visconti di San Vito a Somma Lombardo, sabato 18 Maggio, il convegno: “Nuovi scenari nell’applicazione della Diu (Diritto internazionale umanitario) nei conflitti del XXI secolo”.

Dopo i saluti di Stefano Bellaria, sindaco di Somma Lombardo; Monica Trotta, presidente del Comitato di Gallarate della Croce Rossa Italiana e dell’avvocato Gaetano Galeone, presidente della Fondazione Visconti di San Vito Onlus, hanno proceduto ad inquadrare storicamente il Diu Germano Bignotti, sindaco di Solferino; Cristina Perozzi, consigliere giuridico delle Forze Armate; Barbara di Castri, cultore della storia della croce Rossa Italiana, moderati dalla giornalista Elena Casero.

Ad illustrare “Nuovi scenari e stesse regole?” hanno provveduto Michele Romeo Jasinski della Commissione nazionale di Cri; il maggiore Federico Testa del comando Corpo di schieramento rapido della NATO (Solbiate Olona); Marta Serafini, giornalista del Corriere della sera; il generale Alfonso Miro, già comandante Esercito Lombardia, moderati dal generale Giuseppe Morabito, membro fondatore dell’Istituto per la sicurezza globale e gli Affari della difesa e prestigioso collaboratore del nostro giornale. 

Ad animare il terzo panel, sul tema “Uno sguardo oltre: prospettive per il futuro”, hanno contribuito Edoardo Gimigliano dell'”Istituto internazionale di diritto umanitario” di Sanremo; Barbara Scolart, istruttore nazionale Diu Cri; Oreste Foppiani, European University Institute, Firenze; Marco Pedrazzi dell’Università degli studi di Milano, moderati dal generale Giorgio Battisti.

Va dato atto ai promotori del convegno di avere individuato relatori di alto profilo professionale che nei tempi a loro assegnati hanno saputo approfondire un tema tanto delicato quanto attuale come quello delle regole che dovrebbero essere rispettate (il condizionale, purtroppo, è d’obbligo) in caso di guerra.

Straordinariamente efficace l’intervento del maggiore Federico Testa che, in 15 minuti, ha messo in luce che cosa sia oggi una guerra in contesto urbano esponendo le criticità incombenti soprattutto sui civili.

Unico neo – volendone individuare uno – la mancata risposta dei relatori dell’ultimo panel alla domanda se non fosse fatalmente dettato dal programma dell’agenda 2030 l’urgenza del dibattito sulle regole (ancora da definire) sull’uso di macchine da guerra dotate di intelligenza artificiale. L’argomento sotteso era la questione del transumanesimo che il Forum Economico di Davos sta imponendo al mondo.

Inaspettatamente il moderatore, generale Battisti, forse per togliere dall’imbarazzo i relatori, ha salomonicamente concluso che non c’era risposta.

Didascalia: i relatori del secondo panel moderato dal gen. Giuseppe Morabito

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